giovedì,3/27/2008
Andy, Norman e Sophie nuova produzione
Andy, Norman
e Sophie
autore
Neil Simon
regia Elisabetta
interpreti
Andy-Tony Pandolfo Norman-Enzo Di Paola Sophie- Simona Cattaneo
grafico -Domenico Arena
"Andy e Norman, i geni della biro", così si presenta la strana coppia della esilarante commedia di Neil Simon.
Sempre squattrinati, i due utilizzano qualsiasi mezzo, lecito o meno per tardare il temuto giorno dei pagamenti.
In questa situazione si svolgono le vicende di Norman, spesso ridotto a comporre articolidi basso profilo artistico, e ad utilizzare la sua arte per la difficile sopravvivenza, e di Andy, contabile spregiudicato e mente organizzativa di mille furberie .
Ad un certo punto, però ad interrompere la loro routine arriva Sophie Ross una ragazza americana o meglio "un tulipano nero" e da quel momento....niente sarà più come prima!!!!
9 e 10 maggio 2008 ore 21
Teatro Wagner
p.zza Wagner Milano
info-preno officinadellerbe@yahoo.it

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mercoledì,3/26/2008
Non solo Teatro- Nik Fornero
Materik
Art
personale di Nik Fornero
L’impatto con la materia qui è davvero importante: l’opera dell’artista colpisce per l’estremo amore e rispetto con cui la utilizza, plasmandola, spesso lavorandola direttamente con le proprie mani, senza l’aiuto di attrezzi e con estrema familiarità.
L’effetto cromatico è altrettanto coinvolgente ,in fondo, non è materia anche il colore?
L’insieme comunica istintivamente la forza contenuta in ogni opera, che è positiva, viva, esattamente come lo è la Natura.
L’osservatore attento legge facilmente l’emozione che l’artista vuole comunicare: è talmente schietto da non celare nulla.

Nik Fornero sostiene, con estrema umiltà, che è la materia, la vera opera d’arte:
“Prendiamo il legno, ad esempio, sarà ancora lì anche quando dovesse danneggiarsi ciò che vi ho impresso….”
Materik
Art
9-10 maggio 2008 ore 19
Teatro Wagner
P.zza Wagner Milano

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martedì,3/25/2008
Produzione Il Patto
Dipinto locandina Patrizia Buzzi

IL PATTO
Autore Daniela Buzzi
Regia Elisabetta Vicenzi
Attori- Maristella Censi - Enzo Di Paola - Simona Cattaneo
Marcello Poletti

Una favola per adulti, trasportata in uno spazio senza tempo.
Un uomo comune, che mette in primo piano nella sua vita la razionalità, un saggio seduttivo e demoniaco, il racconto di un amore, che possedeva tutto fino a quando non incontrò…la tentazione

Un testo difficile, accattivante, provocante e provocatorio, messo in scena, senza risparmiare piccoli momenti leggeri; una scenografia giocata tutta sui costumi che diventano parte integrante nella narrazione scenica, rendendo vivo lo spazio, insieme ad un’intensa fotografia luci.
La scelta registica è di giocare con la geometria dello spazio, in una linea di confine che separa il razionale dall’irrazionale, rendendo materia vivente i pensieri di un uomo, le sue fantasie: quella parte più irrazionale, che spesso ognuno di noi tenta di nascondere a se stesso.

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,3/25/2008
Produzione Passo dopo passo


PASSO DOPO PASSO

“un’emozione che passo dopo passo vi condurrà verso un uomo”

Tratto da” L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello
Riadattamento teatrale e regia Elisabetta Vicenzi
Attore Marcello Poletti

Al centro di questa pièce, liberamente ispirata a “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello, ci sono la morte e i sentimenti, che si provano di fronte ad essa: incredulità, stupore, amarezza, rabbia, ma anche il desiderio di vivere e di provare forti emozioni.
La regista Elisabetta Vicenzi ha scelto di ambientare il dramma in un locale notturno, dove il racconto del protagonista, interpretato da Marcello Poletti, diventa una sorta di monologo – confessione, rivolto agli spettatori che, accolti sul palco, divengono interpreti passivi della messa in scena, impersonando i clienti del locale. Tale scelta registica fa sì che, nella reale ambientazione della piéce in un locale notturno, questo diventi vero e proprio spazio scenico regalando ai clienti la possibilità di vivere una nuova dimensione, quella dello spettatore.
Al monologo del protagonista si alternano sul palco le coreografie di Giorgia Maretta, che divengono proiezione della mente del protagonista, esprimendo il non detto. Uomo, donna, razionalità, emotività; le emozioni si alternano sulla scena attraverso il corpo della danzatrice, che accompagnano il pubblico attraverso i sentimenti e i ricordi del protagonista.

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,3/25/2008
produzione Ritagli di carta
RITAGLI DI CARTA
Autore Elisabetta Vicenzi
Regia Elisabetta Vicenzi

In un percorso a ritroso, che parte dalla violenza insita in ognuno di noi, coscientemente e incoscientemente, come l’abuso di potere nella coppia, attraverso un cammino, in cui la donna è protagonista, a volte anche suo malgrado, si tratta del tema della guerra nelle sue più terribili sfaccettature: la pulizia etnica dell’ex Jugoslavia, lo sfruttamento dei rifugiati di guerra, la shoah, lo scoppio della seconda guerra mondiale, fino ad arrivare alla violenza delle torture dell’Inquisizione, accompagnati dalle immagini di un’indifferenza che ormai coinvolge tutte queste visioni, mediata attraverso l’utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa.
Una valigia simbolo della nostra memoria storica percorre il tempo insieme ai protagonisti, attraverso i secoli e la storia, arriva dal presente al passato, per tornare infine al presente, come rappresentazione del futuro che “regaleremo” alle generazioni future.
Uno spettacolo, purtroppo drammaticamente reale ed attuale, dove la parola è sottolineata e rafforzata, attraverso l’essenzialità del gesto: il corpo gestuale su palco insieme alle coreografie di gruppo danno vita ad immagini di forte impatto emotivo ed evocativo.

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,3/25/2008
Produzione Faccia di scimmia




FACCIA DI SCIMMIA
Autore Luciana Luppi
Regia Elisabetta Vicenzi
Attrice Simona Cattaneo
Corpo gestuale Annalisa Bozzano- Domenico Arena

Il monologo di una donna, il racconto in prima persona di una delle tante sventurate che vengono deturpate con l’acido, senza che questo delitto venga punito o comunque venga preso in considerazione come un’infamia da combattere.
Dopo aver subito l’atroce sfregio che le ha cancellato il volto, Leyla prende coscienza dei propri diritti di essere umano e denuncia l’intollerabile situazione femminile, attraverso il racconto della sua vita e degli stati d’animo che l’hanno accompagnata.
Leyla è una donna che non è stata alle regole, che ha avuto il coraggio di usare la sua voce per raccontare la propria storia.
Uomini e donne si muoveranno sospesi tra una realtà atroce e lontana ed il piano infinito dell’incoscienza.
Percorsi diversi che si intrecciano, ricamando a tinte forti, realtà che riteniamo fuori dal tempo e dalla nostra quotidianità.




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venerdì,3/21/2008
Iniziative dell'Officinadellerbe
Sei una compagnia teatrale e vuoi pubblicizzare il tuo spettacolo?
Mandaci il materiale saremo lieti di pubblicarlo nel nostro spazio.

Sei un pittore, uno scultore, un fotografo ?
cerchi spazi per esporre le tue opere?
raccontaci chi sei, mostraci i tuoi dipinti, saremo lieti di organizzarti una personale, presso diversi spazi che collaborano con noi.

Sei un poeta?
Uno scrittore?
Vorresti vedere pubblicati i tuoi scritti ancora chiusi nel cassetto?
Da Aprile nel nostro spazio creeremo un angolo poesia.

Se invece sei uno spettatore iscriviti alla nostra mail, ti terremo aggiornato sugli spettacoli ed eventi culturali interessanti.

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martedì,3/18/2008
La Signora dell'antica casa..inizia a svelarsi


Qualcosa dentro a me sta cambiando
non è cosa nuova,ma gli anni passati
l'hanno sepolta, o forse ho voluto scordare.......
ma ora si fa risentire, mi invade la mente
e mi porta nel corpo antiche emozioni
istinti assopiti che prendono il controllo dei sensi
e mi abbandono impotente al loro volere
presto di me resterà solo un'ombra
che segue in silenzio un solo potere
la luce del giorno proietta fantasmi sui muri
che danzano al chiaro di luna e il mio cuore
li accompagna in silenzio a dormire,
dal mondo dei sogni si alza in volo un gabbiano
che sfugge veloce al mare in tempesta la mia anima
non è più libera.

Tratto da "Maddalena, L'amore"di Elisabetta Vicenzi
dipinto di PatriziaBuzzi

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venerdì,3/14/2008
Ripartiamo da qui


Il teatro ha chiuso, non c'è più bisogno di te.

All'interno ho depositato i miei sogni, le emozioni,
i sospiri, i dolori e le gioie...le domande e le risposte.
Per un anno ho chiuso il sipario....
Non potevo adattarmi facilmente alla banalità
Allora ho abbassato le luci, ho chiuso i copioni.

All’interno di me però si apriva quel sipario, sentivo il profumo del vecchio pavimento in legno, che raccontava con i sui scricchiolii di compagnie passate,d’emozioni, sentimenti e passioni.

Aspiravo l’odore della polvere sulle quinte, quel profumo di immobilità.

Eppure nella mia mente prendevano vita le voci, un insieme di voci che si facevano largo da quell’oblio in cui mi ero rinchiusa.

Le avevo invocate io? Erano in me? Chi sono io? Esiste un io? Chi scelgo oggi? Ho ancora qualcosa di nuovo da dire?

Buttarsi addosso polvere rende immobili, si deve scavare nello stantio per ritrovare i tesori perduti o solo ignorati, era tutto di fronte ai mie occhi, ma solo in pochi riusciamo a trovare vie nuove.

Ognuno deve fare il suo cambiamento.

Il teatro è vivo in me, non è solo un luogo che hai perso, il mio teatro è la mia anima, ed in qualsiasi luogo rinasce.
Non posso non essere creativa, non posso essere annoiata ,non voglio entrare in circoli viziosi.

Oggi mi sento di nuovo nell’arte la sento pulsare nelle vene, e sono ritornata , ho riacceso le luci, ripreso in mano copioni, rialzo il sipario.

Non mi importa se ciò che faccio o farò è arte oppure no, tutto questo per me è una necessità ,mi appartiene , smetterò il giorno che non avrò più nulla da raccontare.
 
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,3/14/2008
C'è' nessuno???

DEDICATO A TUTTI QUELLI CHE NON HANNO CREDUTO IN ME, STO' TORNANDO PIU' DETERMINATA CHE MAI....
 
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giovedì,3/13/2008
PensAttori


Vorremmo essere dei liberi PensaAttori che recitano a soggetto, a verbo, a complemento oggetto.

Degli attori del pensiero che pensano a quello che scrivono dopo averlo letto.

Dei lavoratori in bianco non pagati, ma appagati dall'idea del pensare in movimento tra il dire e il fare, che fan fatica a dire ciò che è meglio fare.

Dei viaggiatori reali, in paesaggi artificiali.

Dei giocolieri che aspirano, respirano, aspirano, respirano, aspirano ad essere e ad avere.

Degli acrobati intelletuali che volteggiano, e a volte no, con la testa tra le nuvole, ma con i piedi ben piantati in terra

Dei divoratori di aria fritta, paroloni farciti, frasi fatte con il sale della vita

 
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